5 febbraio ore 23.59
La vita di Artemisia
Gentileschi accompagna il mio abbandonarmi nelle braccia di Morfeo. Il libro
l'ho acquistato a Milano in occasione della bella mostra allestita in questa
città. Avrei voluto poter fissare l'incanto provato davanti a quelle tele ma, soprattutto,
potervi trascrivere due lettere, esposte per la prima volta, in cui lei scrive
al suo amante e viceversa.
Comunque, in ricordo di
questa bella esperienza visiva mi sono portata a casa la sua biografia scritta
da Alexandra Lapierre e pubblicata da Mondadori.
Sono alle prime pagine
per cui non posso dire molto sul libro ma queste prime pagine rendono
un’immagine totalmente diversa di quel triangolo stupendo di Roma che va da
piazza del Popolo a piazza di Spagna passando per via del Babuino che stento a
crederci. Niente lusso e attici che ti fanno sognare con la testa all’insù ma
studi di pittori, botteghe artigiane e, in via Margutta, la casa dei
Gentileschi dove la giovane Artemisia, sotto la guida dell’esigente padre,
muove i primi passi tra i colori.
“In che ordine vanno
disposti sulla tavolozza i pigmenti mischiati con l’olio?” le chiedeva al
risveglio.
“I colori chiari vicino
al pollice, quelli più scuri in basso.”
“Quanti sono i colori
puri?”
“Al massimo nove… il
bianco di piombo” farfugliava la bambina davanti al piatto di zuppa, “l’ocra
giallo, il vermiglione, l’ocra rosso…”
“Quando si è finito di
dipingere, come si conserva il colore a olio rimasto sulla tavolozza?”
“Nell’acqua.”
“E il bianco di piombo?”
La piccola metteva giù
il cucchiaio, esitava… Quando Orazio s’impazientiva, la guardava in tralice,
gli occhi grigi fissi su di lei, in attesa che parlasse. Questo sguardo la
impressionava talmente che si affrettava a rispondere senza riflettere.
“Nell’olio.”
“Nell’olio!” tuonava
Orazio.
Errori del genere potevano
costare cari ad Artemisia.
“Nell’acqua” correggeva
a precipizio.
Non so per voi, ma per
me questo dialogo è una lezione di sintesi, di storia del costume e dell’arte
stupendo.
Il quadro di Artemisia
che preferisco
Bello il tuo blog, ho letto anch'io il libro e ho visitato la mostra a Milano, io l'ho trovata potente, di grande impatto.Vedo che abbiamo interessi in comune, continuerò a seguirti e mi unisco al tuo blog.Ciao iltemporitrovatodiantonella.blogspot.com
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