domenica 5 febbraio 2012

Artemisia Gentileschi

5 febbraio ore 23.59




La vita di Artemisia Gentileschi accompagna il mio abbandonarmi nelle braccia di Morfeo. Il libro l'ho acquistato a Milano in occasione della bella mostra allestita in questa città. Avrei voluto poter fissare l'incanto provato davanti a quelle tele ma, soprattutto, potervi trascrivere due lettere, esposte per la prima volta, in cui lei scrive al suo amante e viceversa. 
Comunque, in ricordo di questa bella esperienza visiva mi sono portata a casa la sua biografia scritta da Alexandra Lapierre e pubblicata da Mondadori.
Sono alle prime pagine per cui non posso dire molto sul libro ma queste prime pagine rendono un’immagine totalmente diversa di quel triangolo stupendo di Roma che va da piazza del Popolo a piazza di Spagna passando per via del Babuino che stento a crederci. Niente lusso e attici che ti fanno sognare con la testa all’insù ma studi di pittori, botteghe artigiane e, in via Margutta, la casa dei Gentileschi dove la giovane Artemisia, sotto la guida dell’esigente padre, muove i primi passi tra i colori.


“In che ordine vanno disposti sulla tavolozza i pigmenti mischiati con l’olio?” le chiedeva al risveglio.
“I colori chiari vicino al pollice, quelli più scuri in basso.”
“Quanti sono i colori puri?”
“Al massimo nove… il bianco di piombo” farfugliava la bambina davanti al piatto di zuppa, “l’ocra giallo, il vermiglione, l’ocra rosso…”
“Quando si è finito di dipingere, come si conserva il colore a olio rimasto sulla tavolozza?”
“Nell’acqua.”
“E il bianco di piombo?”
La piccola metteva giù il cucchiaio, esitava… Quando Orazio s’impazientiva, la guardava in tralice, gli occhi grigi fissi su di lei, in attesa che parlasse. Questo sguardo la impressionava talmente che si affrettava a rispondere senza riflettere.
“Nell’olio.”
“Nell’olio!” tuonava Orazio.
Errori del genere potevano costare cari ad Artemisia.
“Nell’acqua” correggeva a precipizio.


Non so per voi, ma per me questo dialogo è una lezione di sintesi, di storia del costume e dell’arte stupendo.






Il quadro di Artemisia che preferisco

1 commento:

  1. Bello il tuo blog, ho letto anch'io il libro e ho visitato la mostra a Milano, io l'ho trovata potente, di grande impatto.Vedo che abbiamo interessi in comune, continuerò a seguirti e mi unisco al tuo blog.Ciao iltemporitrovatodiantonella.blogspot.com

    RispondiElimina