5 febbraio 2012
Buongiorno amici lettori,
come
tutte le domeniche me la sono presa un pochino comoda, come si dice "il
meritato riposo" per cui mi sono fatta il caffè, rigorosamente con la
classica Bialetti, come rinunciare a quel profumo che si espande per tutta la
casa e che fa dire, o urlare in alcuni casi, “spegni il gas, il caffè è venuto
su”.
Questi
giorni, ad accompagnare la mia tazza di caffè c’è una buona marmellata di
arance fatta da me in persona (ve la consiglio, io per realizzarla ho seguito i
consigli di questo video caricato su you tube: http://www.youtube.com/watch?v=7uedRu_SyLo).
Infine,
quasi un rito, la poesia a caso. Vuol dire che scelgo un libro di poesia e poi
ne leggo una a caso. È incredibile quanti particolari di una poesia si possano
scoprire in questo modo, estrapolata da tutte le altre. Stamattina ho scelto
Antonia Pozzi, una delle poetesse che amo di più. La poesia scelta a caso è
Bellezza. Ve la trascrivo così da condividere con voi questa lettura che sembra
amplificare la bellezza del paesaggio che vedo dalla mia finestra: un cielo
azzurro con, in lontananza, un paesaggio spolverato di neve. (La poesia è
tratta da: Antonia Pozzi, tutte le opere
a cura di Alessandra Cenni, Garzanti – Gli elefanti)
Bellezza
Ti do me
stessa,
le mie
notti insonni,
i lunghi
sorsi
di cielo
e stelle – bevuti
sulle
montagne,
la brezza
dei mari percorsi
verso
albe remote.
Ti do me
stessa,
il sole
vergine dei miei mattini
su
favolose rive
tra
superstiti colonne
e ulivi e
spighe.
Ti do me
stessa
I meriggi
sul
ciglio delle cascate,
i
tramonti
ai piedi
delle statue, sulle colline,
fra
tronchi di cipressi animati
di nidi –
E tu
accogli la mia meraviglia
di
creatura
Il mio
tremito di stelo
vivo nel
cerchio
degli
orizzonti
piegato
al vento
limpido –
della bellezza:
e tu
lascia ch’io guardi questi occhi
che Dio
ti ha dati,
così
densi di cielo –
profondi
come secoli di luce
inabissati
al di là
delle
vette
La mia storica caffettiera
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