mercoledì 8 febbraio 2012

La Sirenetta

Sì proprio quella della favola ma niente Walt Disney. Non critico la scelta di rendere sdolcinate tutte le fiabe, che sdolcinate non lo sono per niente, questa vita è a volte così difficile che posso anche condividere l’idea di una fiaba rassicurante però, è come un giallo in cui non c’è l’assassino. Diciamo che, per quanto macabro, ti perdi il meglio.
Penso che per nessuna trasposizione cinematografica questo concetto valga tanto come per la Sirenetta almeno per la versione che conosco io e cioè quella pubblicata nel volume Miti leggende e fiabe dell’enciclopedia Garzanti  Il mio amico edizione 1966. Lo so, qualcuno storcerà il naso. In quest’epoca di internet e dvd che senso ha andare a rileggere una fiaba pubblicata ben 44 anni fa (oddio, me la regalarono i miei genitori alle elementari!) però vi assicuro che ne vale la pena.
La Sirenetta che tutti conosciamo, la mia è avvenuta attraverso la visione nella versione del famigerato Walt vista da mia figlia, scambia la sua splendida voce per un paio di gambe, dopo qualche traversia riesce finalmente a farsi capire e, come in ogni favola che si rispetti “Vissero tutti felici e contenti” naturalmente tutti meno i malvagi che, almeno nelle favole, si identificano bene.
Non è così la Sirenetta di Andersen, e credo che sia proprio la versione originale, che si trova a competere l’amore per il principe con una splendida bruna, che non solo ha perso la voce ma quelle gambe che ha così duramente conquistato le fanno un male tremendo quando cammina. Ma, la cosa più bella è che il desiderio della “piccola sirena” è quello di avere un’anima cosa che è sconosciuta al mondo degli abissi e che, invece, è patrimonio degli uomini.
Leggiamo dal libro:

“E perché non hanno dato anche a noi un’anima? – domandò la piccola sirena “Io sacrificherei tutta  la mia lunga vita per poter vivere anche un poco sulla terra e avere un’anima capace di salire al cielo”
Essendo Andersen un grande scrittore, e conoscitore degli uomini, come poteva consentire che una sirena, proveniente da mondi sconosciuti, ignoti, che pagano con il mutismo il loro ardire di essere tra gli uomini, acquistare un’anima se non a prezzo di un omicidio? L’uccisione dello stesso principe. L’uccisione dell’amore.
Ma la sirenetta viene da un altro mondo, l’amore è sopra tutto: il pugnale cade a terra e le sue membra iniziano a dissolversi.
Ma siamo pur sempre in una fiaba, i desideri si esaudiscono sempre:
“ma ella ignorava che anche per gli abitanti del mare vi è una vita dopo la morte: si tramutano in spuma, ma poi la spuma si dissolve in aria e dà respiro e vita agli esseri umani.
“Dove sono?” chiese la sirenetta sentendosi trasportare in alto e in alto
“Nel regno dell’aria” mormorò il vento. “Adesso sei divenuta una sua creatura”
“E gli spiriti dell’aria hanno un’anima”
“No, ma possono conquistarsela”
“E come?”
“Con le buone azioni. Possono compierne ogni giorno: rinfrescando le fronti ardenti dei malati, portando nelle case il profumo dei giardini e in tanti altri modi. Allora Dio concede loro una vita eterna e quell’anima per la quale hai sofferto tanto sulla terra”.
Alle parole del vento la piccola sirena avvertì dentro di sé una strana cosa: ella, che non aveva mai potuto piangere, si trovò ad un tratto le ciglia piene di lacrime che le scesero lungo le gote e caddero giù nella profondità dell’aria.

Volete qualcosa di più edificante di questo? Da bambina le mie piccole guance si coprivano di lacrime e desideravo ardentemente di avere un’anima.





Cosa è successo tra le due foto? La discesa sulla terra

1 commento:

  1. Buon giorno!
    Lo so che sono già passati 2 anni da questo commento sulla favola LA PICCOLA SIRENA oppure LA SIRENETTA. Io sono una collettrice di questa favola illustrata e mi piacerebbe sapere il nome di questo libro e alcune date encora per cercarlo online. ( c'è li ho circa di 1000 libri su questa favola in diversi lingue, anni e formati! Se mi puoi contattare per mail: nyahabasso@yahoo.es. Grazie mille!!! D&N.

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